Radicalizzato ≡ islamico ≡ musulmano
Lo sparatore di Strasburgo è un “radicalizzato”.
“Radicalizzato” è la nuova parola magica. Non si può dire “terrorista islamico”, non è politicamente corretto, quindi si dice “radicalizzato”.
Ma cosa significa questa misteriosa parola?
E’ “radicalizzato” colui che ha assunto posizioni radicali, ma SU COSA ha assunto queste posizioni? Qui inizia il mistero.
Lo sparatore di Strasburgo ha abbracciato posizioni radicali sul tifo calcistico?
Ha sparato perché alla sua squadra del cuore è stato negato un calcio di rigore?
O è un sostenitore “radicale” della musica classica? Sparando a casaccio ha inteso esplicitare il suo amore “radicale” per Mozart e Beethoven?
Oppure si tratta di un kantiano “radicale” che ha inteso protestare contro lo strapotere della filosofia analitica?
Nessuno lo sa. I media ci dicono che un “radicalizzato” ha ucciso gente a casaccio.
E mentre conduttori e conduttrici di vari TG parlano di “radicalizzati” infuria la polemica contro Salvini “reo” di aver chiamato col loro nome i terroristi di Hezbollah. Li doveva chiamare “radicalizzati”, perbacco. O forse neppure così. Meglio “resistenti”, amici della pace.
Fin qui il testo Giovanni Bernardini che ho scovato su via Islamicamentando, ma è come se lo avessi scritto io. Il titolo l’ho aggiunto io. E non ho usato il simbolo di uguale. Ho usato ≡ che significa identico.
Perché oramai giocano con le parole proprio come nella neo-lingua del 1984 di Orwell. Anzi cosa dico giocano. Non è un gioco. È uno storpiare e deformare intenzionalemente il significato di alcuni significanti per impedirci di pensare alcuni pensieri.
Maledetti. Usiamo le parole bene.
Quell’assassino era un autentico musulmano. Sic et simpliciter. Uno che applicava il corano alla lettera.