
Stefano Burbi su facilibro:
Nella guerra ormai dichiarata fra un mondo ideale, folle e strampalato, ed un mondo realistico basato su valori ed esigenze naturali, si è capito che il primo può prevalere sul secondo solo se si uccide la bellezza, se la si sfregia e la si nega.
Non potendo uguagliare la perfezione della Gioconda, l’imbrattatore può solo nascondere il dipinto di Leonardo, deturparlo, derubricarlo a frutto di un concetto d’arte desueto per far passare per capolavori le sue modeste opere.
C’è un gruppo che è pronto a tutto per manipolare le coscienze, mettendo contro il figlio ed il padre, il maschio e la femmina, l’imprenditore ed il dipendente, il sano ed il malato, dividendo il mondo in buoni e cattivi (i “deprecabili” di clintoniana memoria).
E per rendere più distanti i “cattivi” e più asettico l’atto della cancellazione e dello sfregio del nemico, si cerca di disumanizzarlo, di renderlo indegno, di attribuirgli vizi e difetti imperdonabili.
Ed ecco che Friedman, dopo avere offeso pesantemente ed ingiustificatamente la signora Melania Trump, icona di stile e di educazione, giustifica il suo volgare attacco affermando che, in fondo, la ex (purtroppo) First Lady non è una vittima, perché “razzista come il marito”, accusa, ovviamente, che non sta né in cielo né in terra.
Tutto ciò non è solo sessismo, è oltre, ed è molto peggio: si calpesta la dignità di una donna che dovrebbe, a detta loro, stare con quell’uomo solo per interesse, perché gli si nega la capacità di essere amato e di amare; in realtà si colpisce la femmina per svilire il maschio e cancellarlo nella sua identità.
Friedman e sodali pseudo democratici altro non sono che il Pietro Cannata o il Lazslo Toth di turno: loro colpirono la Pietà di Michelangelo, questi, invece, colpiscono la bellezza femminile (dove la parola “bellezza” trascende l’aspetto meramente fisico). Melania è stata un grandissima First lady non solo per la sua avvenenza e la sua grazia, del tutto oggettive, ma soprattutto per la creazione di programmi contro il bullismo e per la protezione dei minori e degli ultimi. I sedicenti progressisti, questo lo ignorano bellamente perché Melania mette a nudo la loro viltà nel condurre una bieca campagna di denigrazione del nemico. Per screditare la bellezza, si enunciano dei nuovi canoni che promuovono la sua negazione: sta avvenendo in tutti i campi. In fondo basta cambiare nome alle cose per manipolare i pensieri.
P.S. Nella foto: lodi sperticate a Michelle Obama e critiche severe a Melania Trump sulla scelta dell’abbigliamento. Stravolgimento dei valori e negazione della realtà tipica di certa parte politica. Ma non infierite, vi prego, sulla signora alla sinistra della foto: scadremmo al loro livello. Non è in ballo il paragone fra le due ex First Ladies, è in ballo il doppiopesismo e la volontà di stravolgere le cose e strumentalizzare tutto.Stefano BurbiCommenti: 1
Federico Busetto poi aggiunge:
In realtà è l’indice di bellezza dei sinistri.Viene direttamente da “la volpe e l’uva “ Melania per i sinistri é raggiungibile solo tramite masturbazione.L’altra è accessibile anche ad uno che come i sinistri ha una cura del corpo se non altro “opinabile”
Ascoltando i discorsi dei tanti di sinistra, sembra di essere in una sitcom tipo “big bang theory”; solo che mancano le risate registrate in sottofondo.
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