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Dati israeliani

Questa tabella (dati israeliani) mostra che inoculati e non inoculati si infettano in pari misura. Sotto segue traduzione.

Mi sono deciso a pubblicare questo dato dopo che vari lettori mi hanno segnalato allarmati che a Verona sarebbero ricoverati cinque malati, tutti non vaccinati.

Non bisogna farsi influenzare troppo dalle notizie di casi isolati, che sono ovviamente possibili. Il virus circola, tra poco ci sarà la variante, poi la variante della variante, ormai è chiaro.

Ed è altrettanto chiaro che i cosiddetti vaccini possono diminuire un po’ la gravità della malattia ma non fermano i contagi.

Anzi, è probabile che i vaccinati abbiano meno sintomi e si sentano più sicuri, possano frequentare luoghi pubblici e fare assembramenti, ecc ecc.

ANCHE per questo, il ricatto del “green” pass (che non è green, ma ha il colore delle spikes, cioè del virus) è una BESTIALITÀ!

NB. Mi segnalano che il link indicato nel Twitter non funziona, mi spiace ma da dove mi trovo non riesco a controllare direttamente i dati che chi ha fatto il twit dice di aver ricavato dal ministero della salute di quel Paese.

https://twitter.com/InbarRotem/status/1415304713826877444 (archiviato su https://archive.is/e9lt6)

Autore:

La Dea Tutte mi ha inviato a combattere il demone dell'evanescenza, fin dalla pianura che non deve essere nominata

3 pensieri riguardo “Dati israeliani

  1. c’è una importante precisazione, che viene ripetuta fino alla nausea, ma c’è una specifica volontà di non sentirla: il vaccino non è un incantesimo che produce una barriera impassibile contro il virus. semplicemente indica al sistema immunitario che quella cosa va aggredita e distrutta. lo spiega(va)no a scienze nelle scuole medie. ci vorrebbe un link alla apposita puntata di “siamo fatti così”.

    il che significa che, se fai un test molecolare che verifica la presenza di un certo virus, lo troverai anche nei vaccinati. la differenza è che il vaccinato, in alcuni casi non mostrerà nessun sintomo (perché il virus non fa in tempo a diffondersi a sufficienza), in altri mostrerà solo parte dei sintomi o sintomi meno intensi e meno duraturi.

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    1. C’è anche da dire che non diminuisce “un po’” la gravità della malattia. Diminuisce moltissimo la gravità della malattia.

      Certo, questo interessa a chi ha qualche possibilità di sviluppare una forma grave. Che è comunque la maggioranza della popolazione, in Italia.

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