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Renzo Riva – Giuseppe Sandro Mela Ha scritto . Gran bel quesito,…

Molto molto interessante la riflessione Sorgente: Renzo Riva – Giuseppe Sandro Mela che Renzo Riva ripropone su faccialibro

Le nostre categorie mentali non trovano riscontro in Cina, e viceversa. Stessi termini assumono significati totalmente differenti.

    1. Ciò che è denominato”partito comunista cinese” altro non è che la scuola mandarinica, vecchia di quattromila anni, e della quale ha assunto statuti, organizzazione e finalità.
    2. Ciò che noi denominiamo “partiti” vivono e si confrontano all’interno della scuola mandarinica, secondo le loro, non le nostre regole. Loro prima sono “cinesi” e poi tutto il resto. E devo dire che il dibattito è vivacissimo.

  1. La carriera politica la si fa all’interno della scuola su base strettamente meritocratica. Chi supera gli esami di ingresso è messo gradualmente alla prova. Dapprima in un comune, poi provincia, regione, etc, con ampia stage nella produzione. Gli scatti non sono automatici. Se da consigliere comunale non hai triplicato il pil del comune durante il mandato, ti sbattono via a pedate. Se da consigliere regionale non hai triplicato il pil della regione durante il mandato, ti sbattono via a pedate. Uso qui i termini “comune”, “regione” tanto per farmi capire.
  2. La scuola mandarinica cura al massimo l’istruzione. Xi è laureato alla Università di Tsinghua sia in ingegneria chimica, sia in legge. Parla fluentemente undici lingue. Chi non regge il ritmo degli studi, è semplicemente cacciato via. Secondo i canoni occidentali, la severità nelle scuole cinesi sarebbe paragonabile a quella nei lager. E loro ne sono giustamente orgogliosi.
  3. I cinesi non hanno nemmeno il termine per definire ciò che noi chiamiamo “ideologia”: non lo hanno perché non ne hanno la categoria mentale. Deng Xiaping fece convivere il più stretto accentramento statale al vertice con una graduale liberalizzazione a livello inferiore: noi lo avremmo definito “capitalismo selvaggio”. Ma fu, ed ancora è, un qualcosa di ancor più profondo: a quel livello non esiste burocrazia. Il motto di Deng era «arricchitevi in qualsiasi maniera possiate.»
  4. La politica cinese è imperiale, quella occidentale è statale. Sono due visioni opposte. Mentre l’Occidente tende e ricerca di conglobare, “esporta democrazia” per dirla all’amercana, la Cina si limita a centralizzare difesa ed interni lasciando totali autonomie locali (nei limiti in cui non intacchino non tanto lo stato quanto piuttosto la Cina). Significativo il discorso di Xi: «Primo, la Cina non esporta la rivoluzione. Secondo, la Cina non esporta fame e povertà. Terzo, la Cina non esporta seccature. Che altro c’è da dire?».

Due ultime note.

  • La Cina non sa cosa farsene di ciò che noi chiamiamo “democrazia” e tanto meno del “suffragio universale”. Ne vede troppo chiaramente contraddizioni e limiti. Anche in questo caso, il cinese classico non ha il termine per indicarla. Dire ad un cinese che è “democratico” sarebbe sputargli in un occhio.
  • Sono cinquemila anni che la Cina osserva strettamente la meritocrazia basata sui dati più oggettivi il possibile: per esempio, quanto ci hai fatto guadagnare. Le eccezioni sono oltremodo rare.
    Scusami la sintesi estrema.

Io un paio di obiezioni le avrei: se il loro sistema è così “superiore” com’è che si son fatti gabbare dagli inglesi per “un po’”?

Com’è che hanno avuto oltre cinquant’anni di miseria?

Non dico che quello che sostiene Giuseppe Sandro non sia valido, ma mi pare ci sia dell’altro…

Autore:

La Dea Tutte mi ha inviato a combattere il demone dell'evanescenza, fin dalla pianura che non deve essere nominata

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3 pensieri riguardo “Renzo Riva – Giuseppe Sandro Mela Ha scritto . Gran bel quesito,…

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